Quando poniamo molta fiducia o aspettative in una persona, il rischio di una delusione è grande.
Le persone non esistono in questo mondo per soddisfare le nostre aspettative cosi come noi non siamo qui per soddisfare le loro.
Dobbiamo bastare …dobbiamo bastare a noi stessi sempre, e quando vogliamo stare con qualcuno dobbiamo essere coscienti che stiamo insieme perchè ci piace, lo vogliamo e stiamo bene, giammai perchè abbiamo bisogno di qualcuno.
Una persona non ha bisogno dell’altra, esse si completano… non per essere due metà, ma per essere un intero, disposte a condividere obiettivi comuni, gioia e vita.
Nel corso del tempo, ti rendi conto che per essere felice con un’altra persona, è necessario, in primo luogo, che tu non abbia bisogno di questa persona.
Comprendi anche che la persona che ami (o pensi di amare) e che non vuole condividere niente con te, sicuramente, non è l’uomo o la donna della tua vita.
Impari a volerti bene, a prenderti cura di te stesso, e principalmente a voler bene a chi ti vuole bene.
Il segreto non è prendersi cura delle farfalle, ma prendersi cura del giardino, affinché le farfalle vengano da te.
Alla fine troverai non chi stavi cercando, ma chi stava cercando te.
Attribuita a Mario Quintana
(dal web – traduzione dal portoghese di M. D’Agostino © 2010)
...se due sono una cosa sola,
certo siamo noi due....
...di colpo le tue mani intrecciano le mie...
AMORE
noi due abbracciati
in un solo cuore ossigenato
...
in mezzo a ogni cosa,
Assieme.
Prendimi per mano.
Te ne prego.
Non conosco la strada.
Sono smarrito.
Non farmi aspettare più.
Ti prego,
rispondi al mio cuore.
Fratello
Sorella
Madre
Padre
avvicinati
Aiutami!
Sono fermo dinanzi a te,
dentro di me,
senza più mentire.
Ti prego:
aiutami così come vuoi tu.
Disegnami le ali,
Amami!
Consolami!
Chiamami!
Sorridimi!
...prendimi con Te
e accompagnami...
...concedendomi il tuo dolce respiro.
Ti penso e sorrido piano
l’aria è fresca
e il sole illumina di una
triste luce.
Stamani l’alba
aveva qualcosa che parlava alla mia anima
e come una carezza scendeva in fiocchi leggeri
su di me.
Quì, sul mio corpo,
ha lasciato forti emozioni
e trasmesso un senso di malinconia
profondo.
E m'è entrata dentro
come farebbero onde fisiche,
onde sonore,
vibra la membrana dell'orecchio e il suono si espande
vibra la testa,
vibrano i polmoni,
vibrano le vene,
vibra il cuore.
Così
dentro,
dentro,
profondamente.
Un bacio sensuale svela l’istinto di un
progetto a matita.
Il sole scende in acqua.
Tu non ci sei più.
Mi manchi intensamente.
12.09.2007
Ho nostalgia dei tuoi baci,
il mio amore finisce.
Vorrei tanti tanti
tuoi baci
fino a sazietá.
Dove vuoi che t’aspetto?
Dammi una piccola
scintilla e
travolgente sarà la mia fiamma.
19.10.2007
Baciami, baciami tanto
come se ogni bacio fosse l’ultimo.
Baciami, baciami tanto
perché mi ami.
Baciami, baciami tanto
per sentirmi vicino.
Baciami, baciami tanto
per perderti nei miei occhi.
Baciami, baciami tanto
perché non hai paura di perdermi.
Baciami, baciami tanto
come se questa fosse l’ultima notte...
Baciami, baciami tanto
come se questa fosse l’ultima notte.
Baciami, baciami tanto
perché è bello baciarci...
09.05.2012
Gioia non vidi in entrambi mondi, salvo te,
anima mia, molte meraviglie ho visto,
ma non vidi miracolo simile a te!
Dicono che sorte dei miscredenti è fuoco bruciante:
ma privo del fuoco tuo ho visto solo Abù Lahab!
Alla finestra del cuore spesso ho accostato
l'orecchio dell'anima, molte parole ho sentito,
ma non ho sentito le labbra.
D'improvviso effondesti il favore tuo
sopra questo tuo servo,
ed io non ne vedo ragione
se non la tua grazia infinita.
O eletto coppiere, o gioia degli occhi miei,
a te somigliante nessuno apparve fra gli Arabi,
nè fra i Persiani l'ho visto!
Versami tanto vino ch'io scenda giù da me stesso
perchè nell'io, nell'essere, non ho trovato che pena.
O tu che sei zucchero e latte,
o tu che sei Sole e Luna, o tu che sei madre, sei padre,
non ho parenti che Te!
O indistruttibile amore, o menestrello divino,
sei tu appoggio, sei tu riparo,
non trovo nome a te pari!
Siamo frammenti d'acciaio e
l'amor tuo è calamita,
sei origine d'ogni attrazione,
chè in me attrazione non vedo!
Silenzio, fratello, abbandona scienza e finezza;
finchè tu non parlasti finezza alcuna non vidi!
di: Mevlana Jalaluddin Rumi
Har Har Har Har
Medita sul Nome
Mentre le lacrime dell'Amore di
Dio
Scendono sui tuoi occhi,
Il Cammino ti sarà rivelato,
E vedrai Dio
Ovunque.
Continua!
Resisti!
Cammina...
Lentamente...
Lentamente...
Senza sforzo...
Con grazia.
Canta il Nome!
La Musica delle Sfere,
E continua a bere
L'Essenza del Nettare di Dio!
YOGI BHAJAN
29.05.2012
Dinanzi a me solo brandelli di muro
e un foglio che mi scivola dalle mani
e si allontana
sospinto da un burrascoso,
antico vento.
Le sue unghia mi hanno strappato la carne
e ora il mio sangue imbratta il suo cuore
intingendolo in quella pozzanghera
che si è formata col mio dolore.
Cicli che si ripetono
si aprono, si chiudono
e scandiscono il tempo.
Un neonato singhiozza impaurito...
Il tempo non cancella niente...
che tu sia o meno in mezzo alla gente...
...camminiamo tutti solo all'interno di noi stessi.
Oh luogo di follia,
infinita caverna,
spiaggia indomita,
che pulsando mi gonfi i vasi...
e sempre più il piede dolente:
perchè non entri fin nei miei pensieri
per farli per sempre morire?
Io non so dove nasce tutto questo pianto
io non capisco perchè tanto dolore
angoscia ghiacciata
che senso di pena vedermi allo specchio:
vedere il mio cuore!
Dinanzi a me solo brandelli di muro...
27.06.2015
Cammina sopra i campi
sui boschi e sulle città
e vola!
Si, vola!
Vola ovunque trovi un cuore puro,
lì dove nascono dolore e paura
e dove i sogni non invecchiano.
A volte si tuffa nelle conchiglie
per abitare in solitudine,
per trovare riparo e nutrimento.
E dopo aver preso
nuove meravigliose forme
eccola di nuovo sopra la linea dell'orizzonte
a far rinascere germogli incontaminati.
28.06.2015
E all'improvviso tutto svanisce e...
una sfiancante sensazione mi divora
cancellandomi il sorriso
catturando il mio sguardo
senza più luce
…............
non ho più una volontà
catturato dalla nebbia
quella nebbia che mi circonda
ovunque...
evaporo
stremato
mi aggomitolo su me stesso
perchè io svanisca per sempre
...neppure le lenzuola mi regalano un po' di calore...
….....................
manca ciò che anima ogni cosa
ma come può succedere?
In fondo basta poco.
E' semplice:
ci si avvicina lentamente l'uno all'altra
guardandosi negli occhi e allargando le braccia
mostrando così il disarmo delle ali
e insieme si svanisce
nello spazio dove tutto è.
29.06.2015
Devo molto
a quelli che non amo.
Il sollievo con cui accetto
che siano più vicini a un
altro.
La gioia di non essere io
il lupo dei loro agnelli.
Mi sento in pace con loro
e in libertà con loro,
e questo l'amore non può
darlo,
né riesce a toglierlo.
Non li aspetto
dalla porta alla finestra.
Paziente
quasi come una meridiana,
capisco
ciò che l'amore non capisce,
perdono
ciò che l'amore mai
perdonerebbe.
Da un incontro a una lettera
passa non un'eternità,
ma solo qualche giorno o
settimana.
I viaggi con loro vanno sempre
bene,
i concerti sono ascoltati fino in
fondo,
le cattedrali visitate,
i paesaggi nitidi.
E quando ci separano
sette monti e fiumi,
sono monti e fiumi
che trovi su ogni atlante.
È merito loro
se vivo in tre dimensioni,
in uno spazio non lirico e non
retorico,
con un orizzonte vero, perché
mobile.
Loro stessi non sanno
quanto portano nelle mani
vuote.
"Non devo loro nulla" -
direbbe l'amore
sulla questione aperta.
(da Wielka
liczba [Grande
numero], 1976)
Quanta potenza in pochi versi!
A scriverli è la più importante poetessa polacca vivente: Wislawa Szymborska.
Premio nobel per la letteratura nel 1996 per la capacità poetica che con ironica precisione permette al contesto storico e ambientale di venire alla luce in frammenti di umana realtà e insignita con numerosi altri riconoscimenti, la Szymborska ci ha regalato poesie preziose e importanti, sottese di temi filosofici ed esistenziali trattati con estrema eleganza e arguzia e con la semplicità propria dei più grandi autori.
I versi in questione possono essere definiti paradossali e ironici. La poetessa usa spesso questi espedienti e ancor di più quando parla d’amore, un sentimento che assume molteplici forme e che lei stessa celebra nelle diverse sembianze e situazioni in cui si manifesta nella vita.
L’idea di ringraziare le persone che non si amano è una soluzione originale e suggestiva. Il “Non amore” è qui trattato in chiave positiva, come unica condizione possibile per vivere in un orizzonte sereno e fisso, non lirico e non retorico, per comprendere ciò che ci circonda con piena lucidità, senza le preoccupazioni e le paure connesse al sentimento amoroso (gelosia, ansia, nostalgia, confusione ).
La poesia resta di difficile interpretazione. Pensavo ad un’iniziale dicotomia tra il sentimento amoroso e l’amicizia, ma quest’ultima è sicuramente una delle forme che assume la passione e quindi difficilmente etichettabile come “non amore”.
La serenità e la pace che la poetessa attribuisce a queste ipotetiche persone che abitano la nostra vita senza scuoterla, colorarla o insaporirla, suona come una dolce rinuncia.
A cosa servirebbe mai la magia e la poesia di un paesaggio, di un concerto, di una mostra se non avessimo qualcuno di veramente importante al nostro fianco con cui condividerla?
La passione, l’amore, sono sentimenti che hanno in sé qualcosa di destabilizzante e poco rassicurante. Le persone che amiamo sono, molto spesso, una condanna; occhi, pancia, cuore, sangue…ogni parte di noi entra in gioco e diviene, inevitabilmente, più vulnerabile.
Immagino le persone che amano come guerrieri senza armatura che, senza paura, camminano con petto fiero e scoperto per sentire, fino in fondo, sulla pelle, il calore, l’aria primaverile, ma spesso anche la tempesta, i tuoni e le burrasche.
E sono proprio l’amore e la condivisione gli unici doni che abbiamo ricevuto per rendere ogni giorno speciale e degno di essere vissuto, per esorcizzare la paura della morte e le sofferenze connesse alla fragilità umana.
Stringere le mani in mani vuote è comodo, semplice e ha sicuramente un lato positivo: ci lascia in equilibrio.
Ma questa privazione rischia di tramutarsi, a lungo andare, in malinconia, noia e senso di vuoto.
Amore e non amore, in fondo, non sono altro che sinonimi di vita e non vita e questo, la nostra poetessa, lo sa bene!
Lentamente muore
chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle "i"
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita, di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore
chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza
porterà al raggiungimento
di una splendida felicità.
scritta da Martha Medeiros e attribuita a Neruda
Sei nuda...
... ti osservo in silenzio...
Morbide curve
pelle di seta che
leggera
profuma di te.
Carne animata di essenza segreta
bellezza oltre, oltre, oltre
oltre ogni cosa da me conosciuta.
I tuoi occhi mi scrutano l'anima
vibriamo all'unisono
incontrandoci e possedendoci prima altrove
chissà dove.
I nostri corpi fisici si uniscono quando siamo già un unico fluido
e il mio ultimo ricordo di me e te
è il vivido sentire della mia lingua che scivola leggera
sull'arco del tuo corpo
indugiando tra i tuoi seni...
04.07.2015
Nulla due volte accade
Né accadrà. Per tal ragione
Nasciamo senza esperienza,
moriamo senza assuefazione.
Anche agli alunni più ottusi
Della scuola del pianeta
Di ripeter non è dato
Le stagioni del passato.
Non c’è giorno che ritorni,
non due notti uguali uguali,
né due baci somiglianti,
né due sguardi tali e quali.
Ieri, quando il tuo nome
Qualcuno ha pronunciato,
mi è parso che una rosa
sbocciasse sul selciato.
Oggi che stiamo insieme,
ho rivolto gli occhi altrove.
Una rosa? Ma cos’è?
Forse pietra, o forse fiore?
Perché tu, ora malvagia,
dài paura e incertezza?
Ci sei – perciò devi passare.
Passerai – e in ciò sta la bellezza.
Cercheremo un’armonia,
sorridenti, fra le braccia,
anche se siamo diversi
come due gocce d’acqua.
(Wislawa Szymborska)
Non celare il segreto del tuo cuore,
amico mio.
Dillo a me, solo a me, in segreto.
Tu che sorridi tanto gentilmente,
sussurralo sommessamente,
il mio cuore l'udrà,
non le mie orecchie.
La notte è fonda,
la casa è silenziosa,
i nidi degli uccelli
son coperti di sonno.
Dimmi tra lacrime esitanti,
tra sorrisi titubanti,
tra dolore e dolce vergogna,
il segreto del tuo cuore!
Rabindranath Tagore